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      Sosteneva però Lotario ch'era necessario al marito di avere un qualche amico che lo rendesse avvertito delle mancanze che potessero seguire in suo discapito, accadendo talvolta che il soverchio amore portato dal marito alla moglie non gli lasci conoscere o dire a fine di non isdegnarla, che faccia ella o intralasci di fare alcune cose, il fare o non fare le quali sarebbe per ridondarle in discapito o in vitupero: al che, se in tempo un amico lo avverte, si può rimediare assai facilmente. Ma dove troverassi amico sì prudente, sì leale, sì veritiero come lo avrebbe voluto Lotario? Io non so scorgerlo che in Lotario solo, il quale con ogni premura e diligenza prendeva il più vivo interesse per l'onore di Anselmo, e procurava di diminuire od accorciare i giorni stabiliti per le visite alla casa di lui, affinché il volgo ozioso e la maldicenza non trovassero di che mormorare vedendo un giovane ricco, gentiluomo e costumato, fornito di molte qualità pregievolissime, entrare in casa di una donna sì bella com'era Camilla. Quantunque potesse bastare il suo carattere e la bontà sua ad infrenare le malediche lingue, tuttavia non voleva esporre a verun pericolo la sua riputazione né quella dell'amico, e quindi la maggior parte dei giorni stabiliti li occupava Lotario in altre cose che facea supporre indispensabili; ed in tal guisa con le lagnanze dell'uno e con i pretesti dell'altro passava il tempo. Un giorno in cui andavano passeggiando amendue per un prato fuori della città, Anselmo tenne a Lotario il seguente ragionamento:


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Don Chisciotte della Mancia
di Miguel de Cervantes Saavedra
Edoardo Perino
1888 pagine 1298

   





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