Oh quanto mai con ciò che sono per dirti finirai di convincerti del grande errore che vorresti commettere! Dimmi, Anselmo: se il cielo e la buona fortuna ti avessero fatto padrone e legittimo posseditore di un diamante finissimo il cui merito e la cui singolarità fossero celebrati altamente da quanti gioiellieri veduto l'avessero, e che la loro voce unanime si fosse accordata a proclamarlo fra i diamanti perfetto in bontà e finezza, sino al segno cui estendere mai si possa la natura di una tal pietra, e tu medesimo lo credessi senza saperne nulla in contrario sarebb'ella cosa ben fatta che ti nascesse la brama di pigliare quel diamante, porlo fra l'incudine ed il martello, ed ivi provare a furia di colpi se egli sia così duro e fino come fu detto? E posto il caso che la pietra resistesse al folle tuo sperimento, non perciò acquisterebbe un più grande valore od una maggiore celebrità. E se si rompesse? sarebbe perduta ogni cosa, sì per certo, e ne avrebbe guadagnata il suo padrone la taccia di vero balordo. Fa tuo conto, Anselmo amico, che Camilla è diamante finissimo, tale sì nella tua che nella estimazione degli altri; e non vi ha ragione di cimentarlo ad essere infranto, perché quantunque si rimanga qual è intatto, non può acquistare un pregio maggiore di quello che già possiede: e se si pregiudicasse o cedesse, pensa quale ti rimarresti senza di lei, e con quanta ragione dovresti dolerti di te medesimo per essere stato tu stesso cagione della sua e della tua perdita. Considera che non v'è gioia al mondo di sì alto valore come la moglie casta e onorata, e che tutto l'onore delle mogli consiste nel buon concetto che godono nell'universale: e poiché Camilla tua sposa è tale da essere, come sai, un modello di bontà, non rendere, te ne prego, dubbiosa una verità così bella!
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Anselmo Anselmo Camilla Camilla
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