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      Voglio anche dirti la ragione che a buon diritto fa tenere disonorato il marito della trista moglie, benché non sappia che ella sia tale, né perciò sia egli consapevole, né le abbia dato il menomo impulso a traviare. Non istancarti di udirmi, perché tutto dee ridondare a tuo vantaggio. Iddio quando creò il nostro primo padre Adamo nel paradiso terrestre, dice la divina scrittura, che lo fece cadere in un sonno profondo, e mentre se ne stava dormendo gli cavò una costola dal lato sinistro di cui formò la nostra prima madre Eva. Adamo poi appena svegliato, disse: "Questa è carne della mia carne ed osso dell'ossa mie." E dio pronunziò queste parole: "Per amore di costei l'uomo abbandonerà suo padre e sua madre, e saranno due in una medesima carne." Così venne instituito il sacramento del matrimonio, annodato con lacci che la sola morte può sciogliere. Tanta forza e virtù sì grande ha in sé questo sacramento che unisce due persone diverse in una medesima carne: e massimamente risplende la sua potenza nelle buone famiglie, dove benché il marito e la moglie abbiano due anime, non tengono che una volontà sola. Ora, siccome la carne della sposa è una cosa medesima con quella dello sposo, le mancanze che la deturpano, si trasfondono nella carne del marito; benché da lei (come si è detto) non siasi dato motivo a tanto male. E siccome un dolore di piede o di qualche altro si voglia membro è sentito da tutto il corpo per essere tutto di una medesima carne; così è partecipe il marito nel disonore della moglie per essere una cosa stessa con lei.


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Don Chisciotte della Mancia
di Miguel de Cervantes Saavedra
Edoardo Perino
1888 pagine 1298

   





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