Forse qualche atto da me inavvertito ti ha incoraggiato nel tuo perverso disegno: perché senza di ciò, quando fu mai che le tue preghiere abbiano ottenuta parola o indizio per cui avesse potuto nascere in te raggio alcuno di speranza di vedere soddisfatti gl'infami tuoi desiderî? quando mai le tue amorose espressioni non furono ributtate e riprese da me con la più grande asprezza e severità? quando vedesti da me credute le tue molte promesse, od accolti i tuoi grandiosi regali? Pur incolpo me stessa della tua temerità, perché senza dubbio qualche involontario mio sguardo alimentò la tua impertinenza, ed ora saprò io castigarmi e portare la pena che merita la tua colpa. E perché tu vedessi che divenendo io verso di me spietata non era possibile non esserlo ad un tempo verso di te ancora, testimonio ti volli del sacrificio che ho deciso di fare all'offeso onore di così reputato marito da te oltraggiato col torto più grande che immaginare si possa, ed all'onore di me che non mi sono sottratta alle occasioni col riguardo da me dovuto, se pure alcuna te ne offersi per favorire ed avvalorare le tue male intenzioni. Ti replico dunque che il sospetto che alcuna mia inavvertenza ti abbia fatto nascere pensieri sì riprovevoli, è quello che mi addolora, e che mi fa desiderare di punirmi colle proprie mie mani, e non altrimenti, perché venendo castigata da altrui renderei pubblica maggiormente la mia colpa. Ora prima che questo avvenga voglio che meco muoia chi darà compìta soddisfazione al desiderio di vendetta che nutro, e che può e dee compiersi eziandio dalla disinteressata giustizia, senza riguardo veruno a chi mi guidò a sì disperato partito.
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