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      La vezzosa Lucinda, essendo voi mio, essere non può vostra sposa, perché già è sposa di Cardenio; e vi sarà molto più facile, se ben riflettete, ridurre la vostra volontà ad amare chi vi adora, che non è tentare di ridurre ad amarvi chi vi abborrisce tuttoché da voi sia amata. Voi avete sollecitata e vinta la mia resistenza; vi era pienamente palese la mia condizione; vi è noto per quali promesse io mi arresi alla vostra volontà; né potete trovar pretesto per accusarmi di avervi ingannato. Ora se così è, com'è senza dubbio, e se voi siete cristiano non meno che cavaliere, perché volete con tante difficoltà indugiare a rendere felice il fine come fu il principio? E se non mi amate per ciò che sono (che sono vostra vera e legittima sposa) amatemi almeno ed accoglietemi per vostra schiava, che mi terrò per contenta, solo che io vi possa essere vicina, né permettete col vostro abbandono e col vostro disprezzo che si accresca danno al mio disonore; non funestate la vecchiezza ai miei genitori, che non lo meritano i servigi da loro come buoni vassalli prestati alla vostra casa in ogni tempo; e se vi sembra di avvilire il vostro sangue meschiandolo al mio, considerate che poca o nessuna nobiltà evvi al mondo che non abbia battuto lo stesso sentiero, e che quella che portano seco le mogli non accresce il pregio delle illustri discendenze: tanto più che la vera nobiltà consiste nella virtù, e se di questa voi vi spogliate negandomi ciò che giustamente mi dovete, io resterò con maggiori diritti di nobiltà di quelli che voi non abbiate.


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Don Chisciotte della Mancia
di Miguel de Cervantes Saavedra
Edoardo Perino
1888 pagine 1298

   





Lucinda Cardenio