Pagina (474/1298)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Ebbe tantosto il rinnegato da noi cinquecento scudi per comperar la barca: ottocento servirono pel mio riscatto, dando il danaro ad un mercante di Valenza che trovavasi allora in Algeri, ed il quale mi comperò dal re, guarentendo sulla sua persona che col primo vascello procedente da Valenza sarebbe pagato il mio riscatto. Così fu mestieri di regolarsi perché se avesse sborsato il danaro sul fatto, avrebbe destato nel re il sospetto che già da molto tempo fosse stato in Algeri l'occorrente per liberarmi, e che il mercante lo avesse trattenuto per qualche suo fine. Era infatti sì cavilloso il mio padrone, che non mi avventurai ad alcun patto di fare così tosto lo sborso. Il giorno innanzi al venerdì in cui la bella Zoraida doveva recarsi al giardino, ci diede altri mille scudi, e c'informò della sua partenza, pregandomi che, seguìto il riscatto mio, m'istruissi della situazione del giardino di suo padre, e cercassi ad ogni modo l'occasione di vederla. Le risposi brevemente che farei quanto essa mi ordinava, e che ci raccomandasse tutti a Lela Marien con le orazioni che la schiava le avea insegnate: fatto ciò, si pose ordine al riscatto dei tre nostri compagni per agevolare la fuga dal bagno, ed anche per ovviare che non vedendosi liberati, mentre io già lo era, o mormorassero o fossero consigliati dal maligno spirito a qualche atto pregiudizievole a Zoraida. Tuttoché a liberarmi da ogni timore bastasse la piena cognizione delle loro qualità, non volli avventurare in modo alcuno la buona riuscita di sì grande affare, e quindi li feci riscattare colla stessa cautela usata pel conto mio; consegnando al mercante la somma occorrente perché con cuore sicuro offrire potesse la necessaria sua guarentigia.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Don Chisciotte della Mancia
di Miguel de Cervantes Saavedra
Edoardo Perino
1888 pagine 1298

   





Valenza Algeri Valenza Algeri Zoraida Lela Marien Zoraida