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      Siccome di rado o non mai interviene che il bene sia disgiunto da qualche male che lo turba e sconvolge, così vollero o la nostra cattiva sorte, o forse le maledizioni scagliate dal Moro contro sua figlia (che sempre debbono temersi qualunque sia il padre che le proferisca) vollero, dico, che trovandoci già nell'alto, ed essendo ormai scorse tre ore della notte, viaggiando a vele spiegate e coi remi legati, mercé la facilità del vento che risparmiava la fatica di adoperarli, scorgemmo al chiarore della luna presso di noi un vascello che a piene vele, tenendo un poco a forza il timone, ci si attraversava dinanzi, ed era così vicino che ci obbligò ad ammainare per non investirlo; ed esso per egual modo fece forza col timone per lasciarci liberamente passare.
      Eransi i navigatori posti a bordo del vascello per domandar chi fossimo, e dove eravamo diretti, e da qual parte venivamo; ed essendoci fatte queste dimande in lingua francese, disse il nostro rinnegato: "Nessuno risponda perché questi certamente sono corsari francesi e di quelli che ne fanno quanto mai possono." Per questo avvertimento nessuno fiatò, ed essendo passato un poco avanti il vascello, in modo ch'era rimasto sottovento, spararono d'improvviso due pezzi di artiglieria, amendue, io credo, con palle incatenate poiché una troncò il nostro albero per mezzo precipitandolo in mare unitamente alla vela, e immediatamente dopo, una palla venne a colpire a mezzo la nostra barca, di modo che tutta la sgominò senza però uccidere alcuno.


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Don Chisciotte della Mancia
di Miguel de Cervantes Saavedra
Edoardo Perino
1888 pagine 1298

   





Moro