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      - Ora la vedremo, disse Maritorna; e facendo un cappio scorsoio al capestro, glielo mise al polso della mano, poi allontanandosi dal buco legò fortemente la corda al chiavistello dell'uscio del pagliaio.
      Don Chisciotte che sentì nella mano la ruvidezza della fune, disse:
      - Sembrami che la signoria vostra, bella matrona, più mi grattugi, che non mi accarezzi la mano: non la maltrattate a questo modo, ch'essa non è punto colpevole del male che vi fa la mia volontà, né è giusto che sì piccola parte sostenga tutto il peso del vostro sdegno; avvertite che chi ama non si vendica mai tanto aspramente."
      Ma tutte queste ciarle di don Chisciotte non erano intese da alcuno; poiché quando Maritorna l'ebbe legato, presto si tolse di là colla compagna scoppiando dalle risa, e lasciandolo impastoiato in modo da riescirgli impossibile il potersi sciorre. Stava egli dunque, come si è detto, ritto su Ronzinante, col braccio dentro il buco, e legato il polso della mano al chiavistello dell'uscio, coll'affannoso pensiero che se Ronzinante fosse sguizzato di sotto ai suoi piedi dall'una parte o dall'altra, sarebbe rimasto egli penzolone appiccato pel braccio; e perciò non osava di fare il più piccolo movimento; benché avrebbe dovuto essere persuaso che la naturale flemma, quiete e tranquillità di Ronzinante lo avrebbero lasciato là senza moversi anche per un secolo intero. Ma finalmente trovandosi così legato, ed essendo già partite le dame, cominciò a pensare che tutto accadesse per via d'incantesimo, come la volta passata quando quel malefico moro del vetturale lo bastonò acerbamente in quel castello medesimo.


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Don Chisciotte della Mancia
di Miguel de Cervantes Saavedra
Edoardo Perino
1888 pagine 1298

   





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