Sembrandogli che ciò non gli fosse lecito, né ch'egli potesse accingersi a nuovi cimenti finché non avesse rimessa la regina Micomicona sul suo seggio, gli fu forza aspettar di vedere dove mirassero le diligenze usate dai passeggieri, uno dei quali trovò il giovane ricercato che dormiva accanto di un vetturale, ben lontano dal pensare ch'altri cercasse di lui, e meno ancora di poter essere discoperto. Quell'uomo lo prese per un braccio, e si fece a dirgli: "In verità, signor don Luigi, che si addice molto bene ad un pari vostro l'abito che vestite; e questo letto su cui dormite è veramente appropriato ai molti agi nei quali foste allevato!" Si fregò gli occhi il giovane, tuttavia sonnacchioso, e avendo fisamente guardato l'uomo che così lo teneva, e conosciuto per un servo di suo padre, gliene venne tale paura da non aver cuore, o non potere in effetto dire una sola parola per buon tratto di tempo; ma il servo proseguì dicendo:
- Altro qui non occorre di fare, o signor don Luigi, se non che vi contentiate di ritornarvene a casa vostra, quando non vi piaccia che passi all'altro mondo il vostro genitore; perché ad altro fine certamente nol può condurre l'affanno in cui l'ha gettato la vostra fuga.
- Ma, disse don Luigi come seppe mio padre che io mi era diretto a questa parte e sotto questo abito?
- Uno studente, rispose il servitore, a cui confidaste le vostre risoluzioni, gli ha svelata ogni cosa, mosso dalla compassione che gli fece vostro padre quando si accorse di avervi perduto.
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Micomicona Luigi Luigi Luigi
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