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      - La forza vi verrà fatta dalla ragione, uno soggiunse, e quando essa non basti con vossignoria, basterà a convincere noi per servire all'officio che qua ci ha tratti, e che siamo in obbligo di adempiere.
      - Prendiamo quest'affare dalla sua radice, soggiunse a tal punto il giudice." Il servo che lo riconobbe, perché abitava vicino a casa sua, rispose:
      - Non conosce vossignoria, signor giudice, che questo cavaliere è figlio del suo vicino, e che si tolse dalla casa paterna in arnese affatto disdicevole alla sua condizione? l'osservi bene, e lo raffigurerà senza dubbio."
      Si fece il giudice a guardarlo con attenzione, e riconosciutolo, lo abbracciò, dicendogli:
      - Che fanciullaggini sono queste, signor don Luigi, e quali cause vi hanno indotto a questa risoluzione ed a vestire abito tanto sconveniente alla nobile vostra famiglia?"
      Spuntarono le lagrime agli occhi del giovinetto, e non poté rispondere parola al giudice, il quale intimò ai quattro servi di tranquillizzarsi, perché ogni cosa terminerebbe in bene: poi prendendo per mano don Luigi, seco lo trasse in disparte, chiedendogli che cosa volesse significare quel suo travestimento.
      Mentre gli andava facendo questa ed altre interrogazioni si udirono alte grida alla porta dell'osteria; e nascevano dalla fuga tentata da due degli ospiti che vi avevano alloggiato alla notte, i quali mentre tutti erano intenti a voler sapere che cosa si volessero quei quattro, tentavano di andarsene senza pagare. L'oste però, che badava assai più ai proprî che ai fatti degli altri, fermatili alla porta aveva chiesto loro il pagamento del debito, accompagnando la dimanda con sì offensive espressioni che quei due gli rispondevano colle pugna; e tanto lo maltrattavano che il povero uomo era costretto a domandare aiuto gridando.


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Don Chisciotte della Mancia
di Miguel de Cervantes Saavedra
Edoardo Perino
1888 pagine 1298

   





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