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      Di tutto il successo fu universale opinione che si dovesse ringraziare il buon animo e la molta eloquenza del curato, non meno che la liberalità incomparabile di don Fernando.
     
      CAPITOLO XLV
     
      DELLA MANIERA STRAVAGANTE CON CUI FU INCANTATO DON CHISCIOTTE DELLA MANCIA
      CON ALTRI CELEBRI AVVENIMENTI.
     
      Trovandosi don Chisciotte sbarazzato da tanti litigi, siccome pure lo scudiere de' suoi, trovò ben fatto di proseguire l'incominciato suo viaggio, per metter fine alla grande avventura a cui era stato prescelto. Si pose dunque ginocchioni dinanzi a Dorotea, la quale non gli permise che proferisse parola sino a tanto che non si fosse rizzato in piedi; ed egli per obbedirla si alzò e le disse:
      - È comune proverbio, o bella signora, che la diligenza scaccia la mala ventura, ed in molti e gravi affari mostrò la sperienza che la sollecitudine del negoziante guida a buon termine il piato dubbioso. Non può aversi maggior prova di questa verità quanto in fatto di guerra, dove la straordinaria celerità previene i disegni dell'inimico, ed accelera la vittoria prima che la parte avversaria si acconci alla difesa. Tutto ciò io metto nella vostra considerazione, alta e preziosa signora, perché sembrami che la nostra dimora in questo castello sia infruttuosa e potrebbe diventare di tanto pregiudizio da accorgercene pur troppo coll'andare del tempo; imperocché chi sa mai se per occulti e diligenti esploratori non abbia risaputo il gigante vostro nimico ch'io vado a distruggerlo, ed usando del benefizio del tempo non voglia munirsi in qualche inespugnabile castello o fortezza contro cui non potesse avere consueta efficacia la mia avvedutezza, né la forza dell'infaticabile mio braccio?


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Don Chisciotte della Mancia
di Miguel de Cervantes Saavedra
Edoardo Perino
1888 pagine 1298

   





Fernando Chisciotte Dorotea