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      - Non crederlo, rispose don Chisciotte, perché, se così fosse stato, io ti avrei vendicato allora e lo farei adesso di bel nuovo; ma né il potei né lo posso non sapendo verso cui esercitare la vendetta dell'offesa che hai patita."
      Bramarono tutti di venire al fatto della coperta, e l'oste raccontò loro punto per punto il volo di Sancio Pancia. Ognuno scoppiava dalle risa, e Sancio intanto s'irritava talmente, che gli sarebbe venuta un'altra volta la mosca sul naso, se non fosse stato nuovamente assicurato dal suo padrone che tutto era seguito per incantesimo. Con tutto ciò l'imbecillità di Sancio non giunse mai a tale di persuadersi che ciò fosse vero; ma ritenne per invariabile e pura verità di essere stato sbalzato in aria per opera d'uomini in carne e in ossa, e non già per sognate od immaginate fantasime, come il suo padrone credeva e affermava.
      Erano già scorsi due giorni che la illustre comitiva alloggiava nell'osteria; e parendo che fosse ormai tempo di partirsene, pensarono come senza obbligar Dorotea e don Fernando ad accompagnar don Chisciotte alla sua terra nativa per seguitare l'invenzione di liberare la regina Micomicona, potessero il curato e il barbiere venire a capo di guarirlo dalle sue pazzie. Il modo concertato fu questo: un carradore di buoi, il quale si abbatté per sorte a passar per quella strada, fu da essi accordato perché lo conducesse seco, e acconciarono di vincastri commessi a griglia una specie di gabbia capace di contenervi agiatamente don Chisciotte.


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Don Chisciotte della Mancia
di Miguel de Cervantes Saavedra
Edoardo Perino
1888 pagine 1298

   





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