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      - Ah vagabonda vagabonda, schiazzata schiazzata che sei! e com'è che oggi zoppichi? Non ti spaventano i lupi, figliuola? Mi dirai tu che no, mia vezzosa? Ma veramente, quale stupore? tu sei femmina e non puoi startene quieta; che maledetta sia la condizione tua e di tutte quelle che t'imitano. Tornati, amica, tornati se non contenta, sicura almeno nella tua stalla e colle tue compagne; ché sei tu che le devi guardare ed essere a loro guida; ma se ti sbranchi che sarà mai di loro?"
      Le parole del capraio erano un piacere di quanti le udivano, ma singolarmente del canonico, che replicò:
      - Via, via, fratello, acchetatevi un poco, né vogliate darvi sì gran fretta per obbligar la capra a tornarsi al suo gregge, che essendo ella femmina, come voi dite, ha da seguitare naturale suo istinto per quanto voi vi sforziate ad opporvele. Pigliate questo boccone, bevete un poco per ammorzare la collera, e riposerà frattanto la capra."
      Così dicendo gli porse sulla punta del coltello un pezzo di coniglio freddo. Lo prese il capraio, si mostrò grato, bevette alquanto, e deposto ogni dispetto disse:
      - Non vorrei che per avere io parlato con questa bestia come se fosse una creatura ragionevole, le signorie vostre mi avessero in conto di scimunito, perché in verità non furono senza un'arcana ragione le parole che ho dette; io sono un villano, è vero, ma so bene come si dee procedere cogli uomini e colle bestie.
      - Lo credo senza verun dubbio, soggiunse il curato, perché la sperienza mi ammaestra che le montagne producono uomini di sapere ed anche nelle capanne pastoreccie alberga la filosofia.


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Don Chisciotte della Mancia
di Miguel de Cervantes Saavedra
Edoardo Perino
1888 pagine 1298