Null'altro dirai al critico, o leggitore, né a te altro io voglio soggiungere, se non avvertirti di considerare che questa seconda parte del don Chisciotte, che ora ti offro, è lavoro del medesimo artefice, ed è della tempra stessa della prima; e che in essa ti presento don Chisciotte sino all'ultimo della sua storia, e finalmente morto e sepolto.
Mi sono a tale partito condotto affinché non siavi chi ardisca di uscire in campo con nuove falsificazioni, da che sono anche soverchie le passate; e basta poi che un discreto uomo abbia fatte gustare un poco queste giudiziose pazzie senza ravvolgervisi per entro eternamente. L'abbondanza delle cose, benché sieno buone, fa loro perdere il pregio; e vanno sino a mercarsi estimazione le meschine quando se ne faccia economia. Mi dimenticavo di prevenirti, o lettore, che puoi attenderti quanto prima il Persile che da me va compiendosi, ed altresì la seconda parte della Galatea.
CAPITOLO I
ESPERIMENTI DEL CURATO E DEL BARBIERE SOPRA LA MALATTIA DI DON CHISCIOTTE.
Cid Hamet Ben-Engeli nella seconda parte di questa istoria, e nella terza uscita di don Chisciotte, racconta che il curato ed il barbiere lasciarono scorrere un mese prima che si facessero vedere da lui, per non ridurgli alla memoria le passate cose. Non per questo mancarono di visitare sua nipote e la serva, raccomandando loro di blandirlo molto, e di fargli mangiare cose confortative e appropriate al cuore e al cervello, dal cui sovvertimento doveva credersi che procedesse tutta la sua disgrazia; e furono assicurati da ambedue che si sarebbero data la più viva premura, scorgendo già nel padrone un qualche segno che ei ritornava nel suo pieno giudizio.
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