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      - Credo bene, marito mio replicò Teresa che gli scudieri erranti non mangino il pane senza grandi sudori, e sta sicuro che io raddoppierò le mie preghiere al Signore perché presto ti liberi da sì trista condizione.
      - Ti protesto moglie cara, Sancio soggiunse, che s'io non pensassi che fra poco sarò governatore di un'isola vorrei cadere morto se di qua mi movessi.
      - Oh questo poi no, marito mio, replicò Teresa; viva la gallina se anche ha la pipita: vivi tu, e venga il canchero a quanti governi vi sono al mondo: sei uscito dal ventre di tua madre senza governo, sei vissuto sino adesso senza governo, e senza governo te ne andrai e sarai messo in sepoltura quando Dio vorrà; e poi tanti e tanti vivono a questo mondo senza aver alcun governo, e per questo tralasciano forse di passar avanti e di stare tra i viventi? La più buona salsa che si trova è la fame; quando questa non manca i poveri mangiano sempre con appetito: per altro statti bene all'erta, o Sancio, e se per caso otterrai questo tuo benedetto governo non dimenticare che hai moglie e figliuoli: ricordati che Sancetto ha ormai quindici anni compiti, ed è tempo che cominci andare alla scuola se il suo signor zio prete lo ha da incamminare al sacerdozio: ricordati che Maria Sancia tua figliuola capiterà male se non le daremo marito; e che mi va dicendo il cuore, che tanto ella ha voglia di maritarsi quanto l'hai tu del tuo governo, e al fine dei fini è sempre cosa prudente ed ottima che una ragazza sia accasata, o bene o male, perché non si perda altrimenti.


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Don Chisciotte della Mancia
di Miguel de Cervantes Saavedra
Edoardo Perino
1888 pagine 1298

   





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