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      Dico tutto questo, serva mia, perché tu vegga quale differenza passa tra gli uni e gli altri cavalieri e sarebbe mestiere che principe non vi fosse da cui non fosse tenuta in maggior estimazione questa seconda, o, a meglio dire, questa prima specie di cavalieri erranti, leggendosi nelle loro istorie esservene stato taluno fra loro che salvò non un solo, ma molti regni.
      - Ah! signor zio, entrò a dir la nipote a tal punto, badi bene che quanto ella dice intorno ai cavalieri erranti è favola e mera invenzione, e meriterebbero le storie loro (se non fossero prima bruciate) che fosse soprapposto a ciascuna un sambenito, od altro segnale atto a farle conoscere come infami e guastatrici dei buoni costumi.
      - Per quel Dio che mi tiene in vita, che che se tu non mi fossi nipote in dritta linea, come figlia della mia stessa sorella, ti darei tale castigo per le bestemmie da te proferite, che avesse a rendersi palese al mondo tutto. Come può esser mai che una tristanzuola che sa appena dimenare dodici piombini da reticelle, osi muovere lingua a censurare le storie dei cavalieri erranti? Che ne direbbe se ti udisse il signor Amadigi? Benché sono certo che anch'egli ti darebbe generoso perdono, avendo portato il vanto del più umile e cortese cavaliere dei giorni suoi, ed anche di celebre difensore delle donzelle. Potrebbe darsi però che qualcuno ti avesse sentita, e che te ne ridondasse gravissimo danno; poiché non tutti sono cortesi né circospetti, ma all'opposto ve n'ha di codardi e malcostumati, né tutti quelli che s'intitolano cavalieri lo sono interamente; ché alcuni sono di oro, altri di alchimia, ed hanno di cavaliere sol l'apparenza, ma non reggono poi al paragone della verità. Si dànno certi uomini di bassa portata e vili che impazziscono per apparire cavalieri; e cavalieri vi sono che, quantunque sublimi, fanno tutto il possibile per comparire uomini bassi, si alzano i primi mediante l'ambizione e la virtù; questi si abbassano o colla dappocaggine o col vizio, ed è quindi necessario grande sforzo d'ingegno per distinguere questi generi di cavalieri tanto eguali nel nome e tanto dissimili nelle azioni.


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Don Chisciotte della Mancia
di Miguel de Cervantes Saavedra
Edoardo Perino
1888 pagine 1298

   





Dio Amadigi