- Ecco che non t'intendo, o Sancio, disse don Chisciotte, e non so che voglia significare io sono tocile.
- Sempre tocile, vuol dire, rispose Sancio, sono sempre così.
- T'intendo ora manco, replicò don Chisciotte.
- Se non può intendermi, rispose Sancio, io non so come spiegarmi meglio, che Dio ci aiuti.
- Ah! ah! la indovino ora, rispose don Chisciotte: tu vuoi dire che sei docile, pieghevole, che ascolterai quello che ti dirò, e che metterai a profitto le mie lezioni.
- Che io caschi morto, disse Sancio, se vossignoria non mi aveva pur bene inteso da prima; ma si è goduto a confondermi per cavarmi di bocca qualche scempiaggine.
- Potrebbe anche essere, soggiunse don Chisciotte: ma in sostanza, e che dice Teresa?
- Teresa dice, rispose Sancio, che io leghi bene il mio dito con vossignoria; che carta canta e villan dorme: patti chiari, amici cari; è meglio un tien tieni che cento piglia piglia; e a questi proverbî io soggiungo che il consiglio della moglie è poco, ma colui che non lo piglia è sciocco.
- Sono del tuo stesso avviso, disse don Chisciotte, e tira pur innanzi così, amico Sancio, che oggi tu sputi perle.
- La conclusione si è, replicò Sancio, che, come la signoria vostra sa meglio di me, noi siamo tutti mortali; che oggi abbiamo gli occhi aperti e domani chiusi; e tanto se ne va l'agnello come il montone: e nessun vi è al mondo che possa contare su di un'ora sola di vita oltre ai confini che ha stabilito Domeneddio, perché la morte è sorda, e quando viene a picchiare la porta della nostra vita ha sempre gran fretta; non vagliono a tenerla indietro preghiere, forza, scettri o mitre, come tutti sanno e come disse il padre predicatore dal pulpito.
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