Pagina (707/1298)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      »
      E dicea il vero, perché subito che Dulcinea fu sull'asino, le sue compagne la seguitarono, e si misero a correre senza mai voltare la testa indietro per oltre una mezza lega. Don Chisciotte la seguitò coll'occhio, e quando più non la vide, voltosi a Sancio gli disse:
      - Sancio mio, e che ti sembra dell'odio che mi portano gl'incantatori? Guarda sin dove arriva la malizia e l'astio che mi hanno giurato, privandomi della soddisfazione che avrebbe potuto darmi il vedere la mia signora nel suo vero essere. Insomma io nacqui per diventare il modello degli sfortunati e per essere il bersaglio e la mira a cui stanno rivolte le freccie dell'avversa fortuna. Hai da notare, o Sancio, che non si contentarono già questi traditori di trasfigurar Dulcinea per modo ch'io non la potessi più ravvisare, ma vollero anche mutarla e trasfigurarla in forma sì vile e sì brutta come era quella contadina, e le tolsero sin anche il distintivo proprio delle grandi signore, che è la gratissima fragranza di ambra e di fiori di cui sempre olezzano. E questo ti dico, perché quando io volli aiutare Dulcinea a risalire sulla chinea (come tu dici, benché a me parve asina) mi fece sentire un'esalazione di agli crudi che mi appestò e attossicò tutto.
      - Ah canaglie! sclamò Sancio a tal punto, ah incantatori di mal augurio! ah maligni! che potessi vedervi infilzati per la gola come tante sardelle: voi la sapete lunga, voi potete tutto quello che volete, e operate oltre ogni immaginazione, non dovea bastarvi, o ribaldi, di avere cambiate le perle degli occhi della mia signora in stangulioni di sughero, e i suoi capelli d'oro purissimo nelle setole della coda di un bue rosso, e finalmente tutte le sue bellissime fattezze in brutte e schifose senza impacciarvi anche nell'odorato? per toglierci così di fermarci a scoprire le vere bellezze sotto la deforme apparenza.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Don Chisciotte della Mancia
di Miguel de Cervantes Saavedra
Edoardo Perino
1888 pagine 1298

   





Dulcinea Chisciotte Sancio Sancio Dulcinea Dulcinea Sancio Don Sancio