- Io, disse quello dal Bosco, mi chiamerei pago della mia servitù ottenendo un canonicato, e mel promise già il mio padrone.
- Se il vostro padrone, soggiunse Sancio, è cavaliere alla ecclesiastica, egli potrà dar luogo a questa sorta di mercedi coi suoi buoni scudieri, ma il mio è unicamente laico, sebbene mi ricordo che certe savie persone consigliavano (a parer mio pessimamente) che cercasse di diventar arcivescovo; ma egli non ismontò dalla pretensione di essere imperadore: io tremai ch'egli non si volgesse agli affari di chiesa, non trovandomi al caso di assumere benefizi per questo mezzo, perché voglio confessare a vossignoria che quantunque io sembri uomo da proposito, pure sarei una vera bestia per le cose ecclesiastiche.
- In verità, disse quello dal Bosco che vossignoria è in errore, mentre i governi isolani non sono tutti di buona data; alcuni se ne trovano rivoltosi, altri poveri, taluni malinconici, e finalmente anche il meglio istituito e ben conformato si trae dietro il pesante carico di pensieri e di disturbi che si mette sulle spalle quel meschino cui un tal governo tocchi in sorte. Molto meglio sarebbe che noi, che professiamo questa maledetta servitù, ci ritirassimo a casa nostra, ed ivi ci occupassimo in più grati esercizi, come sarebbe la caccia e la pesca; mentre, e quale fia mai sì povero scudiere al mondo che non abbia nella sua stalla un ronzino, un paio di levrieri ed una canna da pescare? e queste cose già sono sufficienti per occuparsi bene nel suo paese.
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Bosco Sancio Bosco
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