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      - Può sicuramente, signor mio, disse allora Sancio, può tirare la briglia alla sua cavalla perché il nostro è un modello di onestà e di continenza incomparabile, e non si conta una scappata da lui commessa; e sappia che una mera volta ch'ebbe a incapparvi, il mio signore ed io abbiamo fatta per lui la penitenza: non si dia dunque fastidio per questo.»
      Tirò allora il passeggero a sé la briglia, maravigliandosi dell'arnese e del sembiante di don Chisciotte, il quale andava senza celata perché Sancio la portava, come se fosse valigiotto, all'arcione dinanzi la bardella del leardo. Ma se grande attenzione metteva quello dal verde gabbano in guatare don Chisciotte, molto maggiore ne metteva questi nel considerar l'altro, che sembravagli di un aspetto da forte e da valoroso. Mostrava una età di circa cinquant'anni, era alquanto canuto e col viso aquilino, e la guardatura era un misto di gravità e di allegria; in fine l'abito e l'attillatura lo faceano credere uomo d'importanza. Il giudizio all'incontro che il passeggero fece di don Chisciotte si fu ch'egli non si fosse mai imbattuto in uomo di tale portatura e stranezza.
      Osservava la lunghezza del suo cavallo, la grandezza del suo corpo, il suo volto smunto e giallastro, le armi, la statura, la figura: un ritratto insomma non mai veduto in quelle terre da lungo tempo. Notava don Chisciotte l'attenzione con cui era guardato, e dalla sospensione in cui stava il passeggero indovinò il suo desiderio; e siccome era molto inchinevole a far piacere a tutti, senza aspettare di essere dimandato di alcuna cosa, fu il primo a dirgli:


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Don Chisciotte della Mancia
di Miguel de Cervantes Saavedra
Edoardo Perino
1888 pagine 1298

   





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