Pagina (787/1298)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      - Dio sa quanto vivo sia in me il desiderio di volere a compagno mio don Lorenzo per insegnargli la gran dottrina di perdonare ai suggetti e calpestare i superbi, virtù innate nella mia professione; ma non permettendolo questa sua verde età, né gli altri suoi lodevoli esercizi, mi limiterò ad avvertirlo, ch'essendo poeta e volendo pervenire a celebrità, dee valutare più l'altrui che il proprio parere: non vi ha padre, non vi ha madre cui paiano brutti i propri figliuoli, e tanto più si trova il poeta in quest'inganno quanto più l'ingegno è mediocre.»
      Fecero nuove maraviglie padre e figliuolo della ineguaglianza dei ragionamenti di don Chisciotte, ora saggi ora spropositati; e della pertinace sua risoluzione di andare in cerca di sventurate venture, che formavano l'unico fine e la sola mira dei suoi pensamenti. Si reiterarono le offerte reciproche, e con buona licenza della padrona del castello, don Chisciotte sopra Ronzinante e Sancio sopra il leardo se ne partirono.
     
      CAPITOLO XIX
     
      AVVENTURA DEL PASTORE INNAMORATO, CON ALTRI VERI E GRAZIOSI SUCCESSI.
     
      Di poco si era don Chisciotte scostato dal paese di don Diego quando si avvenne in due persone vestite a foggia di chierici o di studenti accompagnate da due contadini, tutti portati da cavalcature dalle orecchie lunghe. Uno dei giovani studenti aveva con sé un portamantello di panno con tela bottana verde, il quale, per quanto si seppe poi, non altro conteneva che qualche abito e due paia di calze rigate. L'altro recava seco due spade non punto affilate, e ad uso di scherma, coi loro bottoni.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Don Chisciotte della Mancia
di Miguel de Cervantes Saavedra
Edoardo Perino
1888 pagine 1298

   





Lorenzo Chisciotte Chisciotte Ronzinante Sancio Chisciotte Diego