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      - Oh sappiate, rispose il secondo, che nel mondo si trovano dei begl'ingegni che non sono stimati, e talvolta si vedono mal collocate le grazie in chi non ne sa profittare.
      - Le nostre, rispose il padrone dell'asino, non ci possono esser di giovamento se non in occasioni simili a questa, e Dio voglia che anche in questo caso ci sieno proficue.» Detto ciò, tornarono a dividersi e tornarono ai ragli, e ad ogni tratto s'ingannavano, e tornavano a riunirsi, fino a tanto che si diedero per contrassegno che per intendere ch'erano essi e non l'asino, avrebbero ragliato due volte di seguito. Fatto questo accordo, raddoppiando ad ogni passo i ragli, girarono tutta la selva senzaché il giumento rispondesse in modo alcuno. Ma come potea rispondere il meschino e malcapitato, se poi lo trovarono nel più folto di un bosco quasi divorato dai lupi? Nol vide appena il suo padrone che disse: - Mi meravigliava io bene che non rispondesse; che se non fosse stato morto avrebbe senza dubbio ragliato se ci avesse sentiti, o non sarebbe stato asino: basta, compare, poiché ho sentito voi a ragliare con tanta grazia, fo mio conto di aver bene spesa la fatica sostenuta cercandolo, quantunque adesso lo trovi morto e mangiato.
      - Così dico anche io, compare, l'altro rispose; che se il prete canta bene non si porta male né anche il chierico.»
      Sconsolati e rauchi ritornarono ambidue al loro paese, e raccontarono agli amici, vicini e conoscenti ciò ch'era accaduto cercando dell'asino, esagerandosi dall'uno la grazia dell'altro in ragliare, il che si riseppe e andò per le bocche di tutti nei luoghi circonvicini.


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Don Chisciotte della Mancia
di Miguel de Cervantes Saavedra
Edoardo Perino
1888 pagine 1298

   





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