»
Non volle maestro Pietro prendere il denaro; e disse:
- Non ricevo mai premio alcuno se prima non lo ho meritato;» e dando con la destra mano due botte sulla spalla sinistra dello scimiotto, questo in un salto gli montò addosso, e accostata la bocca all'orecchio, sbatté i denti in fretta per lo spazio di un credo, poi diè un altro salto e calò in terra. Maestro Pietro si buttò subito ginocchione davanti a don Chisciotte, e abbracciandogli le gambe gli disse:
- Io abbraccio queste gambe come se abbracciassi le due colonne di Ercole; oh risuscitatore insigne della già dimenticata errante cavalleria, oh non mai come si deve lodato abbastanza cavaliere don Chisciotte della Mancia, sostegno dei cadenti, braccio dei caduti, appoggio degli sfortunati, bacolo dei desolati.»
Rimasero don Chisciotte stupito, Sancio fuori di sé, sospeso il cugino, attonito il paggio, trasecolato quello del raglio, l'oste confuso, finalmente tutti ammutoliti, quando il burattinaio continuò così a dire:
- E tu, o buon Sancio Pancia, il migliore scudiero del più perfetto cavaliere del mondo, consolati pure che la tua buona moglie Teresa sta benissimo, e in questo preciso momento sta pettinando una libbra di lino, e per più contrassegni, ti soggiungo che tiene al suo lato manco un boccale sboccato che può contenere un grosso fiasco di vino di cui si serve per alleggerimento nelle fatiche.
- Oh questo debb'essere vero, rispose Sancio, perché Teresa beve molto; e se non patisse di gelosia non la cambierei colla gigantesca Andandona, che secondo il mio padrone fu molto valente e di garbo: la mia Teresa è propriamente una di quelle che ha tanti numeri che sono innumerabili.
| |
Pietro Pietro Chisciotte Ercole Chisciotte Mancia Chisciotte Sancio Sancio Pancia Teresa Sancio Teresa Andandona Teresa Pancia
|