»
Accorgendosi maestro Pietro che don Chisciotte cominciava di bel nuovo ad uscire dal seminato, e non volendo che desse in qualche altra scappata, disse:
- Questa non sarà forse Melisendra ma sì bene una delle donzelle del suo servigio, e perciò con sessanta maravedis mi terrò per contento e bene pagato.» In questo modo andò il pazzo attribuendo a molte altre figure un prezzo moderato, che i due giudici arbitri con soddisfazione delle parti fecero poi montare a quaranta reali e tre quarti; ed oltre a questa somma pagata sull'istante da Sancio, domandò maestro Pietro due reali per la fatica di ricuperare lo scimiotto.
- Daglili, o Sancio, disse don Chisciotte, per la ricupera dello scimiotto e della scimia ancora se vuole, ché io già ne sborserei dugento per sapere con certezza immancabile che la signora Melisendra e il signor don Gaifero si trovino in questo punto in Francia presso i loro parenti.
- Non potrebbero dirlo alcuno meglio del mio scimiotto, soggiunse maestro Pietro, ma nemmeno il diavolo lo piglia adesso, quando non fosse che l'amore il quale mi porta e l'appetito lo sforzassero questa sera a cercarmi; e se così sarà dimani ci parleremo.»
In tal modo ebbe fine la burrasca del casotto, e cenarono tutti di buona compagnia e a spese di don Chisciotte che era diventato liberale all'estremo. Prima del giorno partì l'uomo dalle lance e dalle alabarde, ed in ora più tarda vennero a pigliare licenza da don Chisciotte il giovane ed il paggio: l'uno per restituirsi al suo paese, l'altro per proseguire il suo viaggio, a render il quale più agiato, don Chisciotte gli regalò una dozzina di reali.
| |
Pietro Chisciotte Melisendra Sancio Pietro Sancio Chisciotte Melisendra Gaifero Francia Pietro Chisciotte Chisciotte Chisciotte
|