Ma concedasi ch'egli abbia dirittamente proceduto (per la ragione che quando la collera sormonta non ha freno e governo la lingua), essendoché se un solo non può affrontare un regno, una provincia, una città, una repubblica, un popolo intero, resta chiaro che non vi è ragione di accorrere a vendicare l'accusa di un affronto, perché in questo caso non ha ad essere tenuta per tale. Staremmo freschi, signori miei, se si ammazzassero per un nonnulla quelli che popolano il paese dai ragli con quelli che li deridono per questo nome. I tegamai, i caciaiuoli, i saponai o quelli di altra razza o casato, che vanno tuttodì per le bocche dei fanciulli e della gente vile, sarebbero istigati da collera, non cercherebbero che vendette, ed altro non farebbero che sguainare e riporre le spade per ogni meschina briga. No, no, né a Dio piaccia, né il voglia. Gli uomini prudenti nelle ben ordinate repubbliche, debbono per sole quattro cose dar di piglio all'arme, tirare la spada dal fodero e mettere a repentaglio le persone, le vite e le sostanze. La prima per la difesa della fede cattolica; la seconda per quella della vita, ch'è, secondo ogni legge naturale e divina; la terza per il proprio onore, per la propria famiglia e per i propri averi; la quarta per servire il re in guerra giusta: e volendo aggiungere la quinta, che collocare potrebbesi per seconda, per difesa della propria patria. A queste cause altre aggregarsi possono che sieno giuste e ragionevoli, e che ci obblighino a prendere le armi: ma il pigliarle per cose frivole e più da riso e da sollazzo che di disonore e di affronto, egli è un mancare di buono discernimento.
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Dio
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