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      Tra questi discorsi la barca, entrata in mezzo alla corrente del fiume, cominciò ad accelerare di più il suo corso. I mugnai che videro venir giù quella barca, e che andava a cacciarsi tra le ruote del mulino, uscirono fuora in molti con lunghe stanghe a respingerla; e siccome erano tutti infarinati, coi vestiti e colle facce ricoperte della polvere di farina, e così facevano brutto vedere. Sclamavano fortemente:
      - O uomini indiavolati, dove n'andate voi? Siete disperati? E che? volete affogarvi ed essere fatti a pezzi da queste ruote?
      - Non ti diss'io, o Sancio, soggiunse don Chisciotte allora, che siamo al punto dove si ha da vedere a qual segno giunga il valore del mio braccio? Osserva quanti malandrini e incantatori mi escono all'incontro; guarda quante fantasime mi si oppongono: mira che brutti mostacci tentano di spaventarci; ma ora ve ne accorgerete, o furfanti!»
      E rizzatosi in piè nella barca cominciò a minacciare ad alta voce i mugnai, dicendo loro:
      - Malvagia canaglia e sconsigliata, lasciate in libertà e in pieno suo arbitrio quella persona che in questa vostra fortezza o piuttosto prigione, tenete oppressa, alta o bassa, o di qualsivoglia altra condizione che siasi, mentr'io sono don Chisciotte della Mancia, chiamato con altro nome il cavaliere dai Leoni, cui è riserbato per comando degli alti cieli di dare felice fine a quest'avventura.»
      Detto questo pose mano alla spada, e cominciò a schermirla per l'aria contro i mugnai, i quali, non udendo né intendendo quelle pazzie, si accinsero colle loro stanghe a tenere indietro la barca che ormai inoltravasi tanto da andare a rompersi tra le ruote.


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Don Chisciotte della Mancia
di Miguel de Cervantes Saavedra
Edoardo Perino
1888 pagine 1298

   





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