- Oh no, Sancio buono, disse il duca, non potreste dispensarvi dall'accompagnare il vostro signore, giacché sarete pregato a farlo da tutte le buone persone, e un vostro inutile timore non ha da produrre l'effetto che restino sì folti di pelo i visi di queste dame, che certo saria una cattiva cosa.
- Oh qui ne voglio un altro ruotolo, replicò Sancio; come se questa carità si facesse per qualche donzella ritirata o per qualche fanciulletta della dottrina! In questi casi l'uomo potrebbe avventurarsi ad ogni fatica, ma che io la sopporti per levare la barba a matrone? mi colga il malanno se ci penso un'acca, se pure avessero la barba tutte quante dalla più grande sino alla più piccola, dalla più schizzinosa alla più raffazzonata.
- Non vi vanno a sangue le matrone, amico Sancio, disse la duchessa, ed io vi veggo troppo attaccato alla opinione dello speziale di Toledo: ma in verità che avete torto, poiché in casa mia vi sono matrone che possono servire di modello; e donna Rodrighez, ch'è qua con noi, non mi lascerà dire altrimenti.
- Dica pure vostra eccellenza, soggiunse Rodrighez, che Dio sa la verità di ogni cosa: ma o buone o triste, o barbate o senza barbe che siamo, noi altre matrone siamo escite dal ventre materno come ogni altra donna; e se il Signore ci lasciò in vita, egli sa bene il perché, ed alla sua misericordia io mi attengo e non alla barba di chicchesia.
- Orsù, signora Rodrighez, disse don Chisciotte, e voi, signora Trifaldi e Compagnia, io spero che il Cielo mirerà con occhio di clemenza le vostre sventure; che Sancio eseguirà quanto io gli comanderò qualora venga Clavilegno, ed io mi affronterò con Malambruno: e so che non si troverebbe rasoio che con sì grande facilità radesse le signorie vostre, come la mia spada raderebbe dalle spalle la testa di quel gigante; che Dio soffre i malvagi, non però sempre.
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