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      Lesse il duca il cartello cogli occhi socchiusi, e poi a braccia aperte strinse don Chisciotte, professando essere egli il più degno cavaliere che visto si fosse nei passati secoli. Andava Sancio ricercando cogli occhi la Dolorida, per vedere quale fosse il suo viso senza la barba, e se fosse sì bella senz'essa, come promettevano il suo vago portamento e la disposizione della persona, ma gli fu detto che quando Clavilegno cadde ardendo per l'aria, e diede in terra, tutto lo squadrone delle matrone era sparito con la Trifaldi, già tutte rase affatto e senza peli.
      Dimandò la duchessa a Sancio come l'avesse passata in sì lungo viaggio. Al che rispose egli:
      - Io, signora, ho sentito che si andava, a quanto mi ha detto il padrone, e che si volava per la regione del fuoco; io avrei voluto scuoprirmi un poco gli occhi, ma il padrone, a cui ne chiesi licenza, non volle: ma io che mi sento in dosso un non so qual pizzicore di curiosità e la frega di saper quello appunto che mi è proibito, pian piano e senza ch'egli se ne accorgesse, sviai un poco dalla parte del naso la benda che mi copriva, e guardai verso terra. In verità che mi parve tutta insieme poco più piccola di un granello di senapa, e gli uomini che vi camminavano poco più grandi delle nocciuole; dal che si può capire quanto stavamo allora innalzandoci.»
      Rispose la duchessa:
      - Badate, amico Sancio, a quello che dite, mentre per quanto si suppone, voi non doveste già aver veduta la terra, ma gli uomini che vi stavano sopra; ed è ben evidente che se la terra vi sembrò un granello di senapa, e ogni uomo una nocciuola, un uomo solo doveva, in questo caso, coprire tutta la terra.


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Don Chisciotte della Mancia
di Miguel de Cervantes Saavedra
Edoardo Perino
1888 pagine 1298

   





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