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      - Son io forse donna, disse la matrona, di venir a fare tali proposizioni? Mi conosce pur male il signor don Chisciotte se non vede ch'io sono giunta ad età tanto avanzata da non volere certamente dar retta a queste complicità; e, lodato Dio, mi sento ancora vigore nelle carni, ed ho tutti i miei denti e i mascellari in bocca, tranne alcuno corroso per causa di quei catarri che regnano in questa terra di Aragona. Ma mi aspetti un poco vossignoria, che vado a riaccendere il lume e tornerò in un baleno a raccontare a lei le mie peripezie, a lei che sa rimediare a tutte quelle che accadono nel mondo.»
      Senz'attendere altra risposta uscì dalla camera dove restò don Chisciotte aspettandola tutto quieto e pensieroso. Gli sopravvennero subito mille pensieri analoghi a questa nuova ventura; e sembravagli cosa malfatta e peggio pensata il cimentarsi di rompere la fede promessa alla sua dama, e andava dicendo fra se stesso:
      - Chi sa che il diavolo, ch'è sottile ed astuto, non voglia farmi cadere sedotto da una matrona, quando non hanno prima potuto riuscirvi né imperatrici, né regine, né duchesse, né marchesane, né contesse! In questi casi meglio è fuggire che aspettare la battaglia: ma già mi trasecolo con me medesimo come badare io possa a stramberie di questa fatta, quando non fia mai possibile che una matrona bianco velata, lunga e occhialata possa destare e introdurre disonesti pensieri anche nel più effeminato petto del mondo. Evvi egli per avventura matrona che abbia buone carni? Evvi matrona che non sia impertinente, schizzinosa e piena di smancerie?


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Don Chisciotte della Mancia
di Miguel de Cervantes Saavedra
Edoardo Perino
1888 pagine 1298

   





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