Io sono rimasta vedova, senz'appoggio con una figlia sopra le spalle che andava crescendo in bellezza come la spuma del mare; finalmente, godendo io fama di singolare abilità nei lavori, piacque alla mia signora duchessa, che erasi di recente fatta sposa al duca mio signore, di condurmi con lei in questo regno di Aragona unitamente alla mia figliuola, dove col tempo crebb'ella coll'ornamento di tutte le grazie. Essa canta come un'allodoletta, danza leggera come il pensiero, legge e scrive come un maestro di scuola, e sa far conti come un avaro. Non dico niente della sua pulitezza perché non è tanto chiara e monda l'acqua corrente; e deve adesso contare, se non m'inganno, sedici anni, cinque mesi e tre giorni, uno più uno meno. Ora sappia, che s'innamorò di questa mia figliuola il ragazzo di un contadino ricchissimo che abita in una villa del duca mio signore non molto di qui lontana; ed io non saprei adesso dire né il come, né il quando, né il dove, ma la mia figliuola fu tradita da lui col pretesto di farla sposa; ed ora poi non si vuole mantenere più questa promessa. Ne ho informato il mio signor duca, e le ho portate le mie lagnanze, non una ma cento volte, e l'ho pregato che obbligasse il contadino a sposare la ragazza; ma egli fa le orecchie del mercadante, né si degna quasi ascoltarrni. Tutto questo nasce perché il padre del traditore è ricchissimo, e gli presta danari, e ad ogni poco entra in sicurtà de' suoi imbrogli; ed egli perciò non vuole disgustarlo né recargli ombra di fastidio.
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Aragona
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