- No, certamente, disse il segretario, e quest'uomo ha conseguito il fine che si è proposto.
- Di maniera che, disse Sancio, tu non lascerai di dormire per altro che per tua volontà e non per contravvenire alla mia?
- Signor no, disse il giovane, neppure per sogno.
- Vattene dunque in pace, disse Sancio, va a dormire a casa tua, e il Cielo ti dia buon sonno, che io non voglio frastornarlo; ma ti consiglio di non ischerzare altra volta colla giustizia perché potrai correre rischio che la giustizia ti dia per burla nella testa.»
Partì il giovane, ed il governatore proseguì la sua ronda, ed indi a poco si videro due servi di sgherri che si facevano seguitare da un uomo legato. Costoro dissero così:
- Signor governatore, quello che vedete qua, che pare un uomo, non lo è già, ma sì bene femmina e non brutta, travestita in abito virile.»
Le accostarono al viso due o tre lanterne, al chiaror delle quali scoprirono una faccia di donna che sembrava contare sedici anni o poco più; avea i capelli raccolti in bella rete d'oro e di seta verde, ed era leggiadra come un sole.
La squadrarono dall'alto al basso, e videro che portava un paio di calzette di taffettà bianco, e frangia ricamata di perle minute; i calzoncini erano verdi di tela d'oro, ed aveva ricca e sciolta casacca, sotto alla quale portava il giubbone di finissima tela d'oro e d'argento. Le scarpe erano bianche e da uomo; non aveva cinta spada, ma daga e pugnale bellissimi, e nelle dita molte e nobilissime anella.
La giovane piaceva a tutti, ma non era riconosciuta da niuno fra quanti le posero gli occhi addosso e i naturali del paese dichiararono di non saper immaginare chi fosse.
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Sancio Sancio Cielo
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