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      Cominciarono a mangiare con grandissimo gusto, e con pausa, e ad ogni boccone, pigliato colla punta del coltello, aggiungevano picciola porzione di companatico. Tutt'ad un tratto alzarono d'accordo le braccia e le boracce all'aria, le posero alla bocca e fissarono gli occhi al cielo, che propriamente sembrava che vi pigliassero la mira; e così dimenando la testa da una banda e dall'altra, indizio del gusto che provavano, impiegarono buono spazio di tempo vuotando nei loro stomachi le viscere di quei vasi. Sancio osservava e rifletteva sopra questa sua ventura, né gli spiaceva per nulla; ed anche per adattarsi al proverbio: Se vai a Roma dèi vivere alla romana; dimandò a Ricotte la boraccia, pigliò la mira come gli altri, e tracannò con non minor gusto di loro. Per quattro volte permisero le boracce di essere sollevate all'aria, ma non già per la quinta, trovandosi asciutte e secche più di un giunco marino: cosa che avvelenò l'allegria che si era diffusa in quella brigata. Taluno di tanto in tanto congiungeva la destra mano con la sinistra di Sancio, e diceva:
      - Spagnuolo e Tedesco un compagno solo.»
      Sancio rispondeva: - Buon compagno giura a Dio:» e mandavano fuori tali risate che duravano un'ora: né Sancio si ricordava più punto né poco di quanto nel governo gli era accaduto; che mentre si mangia e si beve hanno poca giurisdizione sopra di noi i pensieri ed i fastidi. Finalmente la mancanza del vino fu principio di profondo sonno da cui tutti furono colti, e per cui rimasero addormentati sulla tovaglia e sul mantile.


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Don Chisciotte della Mancia
di Miguel de Cervantes Saavedra
Edoardo Perino
1888 pagine 1298

   





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