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Facendo questi discorsi, s'innoltrarono in un bosco posto fuori della strada maestra, e d'improvviso senz'aspettarselo, si trovò don Chisciotte avvolto in certe reti di filo verde che da un albero all'altro erano tese, e senza potersi immaginare che cosa si fosse, disse a Sancio: - Sembrami che l'affare di queste reti debba essere una delle più nuove avventure che possano accadere. Scommetterei la mia vita che gl'incantatori che mi perseguitano cercano ora di ravvilupparmi in queste reti perché io non prosegua il mio viaggio, e per vendicarsi della rigidezza che verso Altisidora ho mostrato; ma sappiano costoro che se queste reti, come sono di filo così fossero di diamanti durissimi e più tenaci di quella con cui il geloso Iddio dei fabbri avviluppò Venere e Marte, io nondimeno le romperei come se fossero di giunco marino o di fila di bambagia.» In così dire, voleva passare innanzi e rompere ogni cosa, quando improvvisamente gli si fecero avanti, sbalzando fuori tra gli alberi, due leggiadre pastorelle, o almanco come tali vestite; se non che le pellicce e zimarre erano di broccato finissimo, ed erano piuttosto bellissimi guarnelli tutti ornati di tabì d'oro: ondeggiavano i capelli sciolti sulle loro spalle che potevano gareggiare in biondezza coi raggi del sole, ed erano coronati da ghirlande conteste di verde alloro e di rosso amaranto: la loro età poteva credersi né minore di quindici, né maggiore di diciotto anni. Questa apparizione incantò don Chisciotte, stordì Sancio Pancia, e pareva che arrestasse il sole nel suo corso per compiacenza.
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