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      Se queste reti, le quali non possono occupare che breve spazio di terreno, occupassero tutta la circonferenza della terra, io andrei a cercare nuovi mondi dove passare senza romperle: e perché vi piaccia dare qualche fede a queste inspirate mie parole, vi basti considerare ch'egli è don Chisciotte della Mancia quello che adesso vi parla; giacché credo che questo suo nome non arriverà nuovo ai vostri orecchi. - Deh! dolcissima amica mia, disse allora la pastorella alla sua compagna, che ventura è mai questa nostra? vedi tu questo signore che ci sta dinanzi? Or bene, sappi ch'è il più valoroso, il più innamorato, il più cortese cavaliere che viva al mondo, se pure non mente o non inganna un'istoria che si è stampata delle sue prodezze e che io ho letta: e scommetterei altresì che questo buon galantuomo che sta in sua compagnia è un tale Sancio Pancia suo scudiere, che non ha pari in graziosità. - È verissimo disse Sancio, io sono appunto quel grazioso e quel scudiere che dice vossignoria, e questo signore è il mio padrone, quello stesso don Chisciotte della Mancia istoriato e riferito.- Deh! l'altra soggiunse, supplichiamolo, o amica, ch'egli non ci abbandoni, ché i nostri genitori e fratelli ne avranno infinito piacere; ed io pure ho sentito raccontare delle grazie e delle prodezze che tu mi hai detto, ed anche mi è stato riferito ch'è il più costante e il più leale innamorato che si conosca, e che la sua dama è una tale Dulcinea del Toboso, la quale vince in bellezza ogni altra donna di Spagna.


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Don Chisciotte della Mancia
di Miguel de Cervantes Saavedra
Edoardo Perino
1888 pagine 1298

   





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