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      Mi rispondano, di grazia, le signorie loro, signori pastori: c'è egli curato in villa, per giudizioso e saputo che egli sia, che possa dire ciò che il mio padrone ha detto? C'è egli cavaliere errante, per quanto voglia fare lo smargiasso, che possa offerire più di quello che il mio signore ha offerto?» Don Chisciotte si voltò a Sancio, e infastidito e tutto acceso in viso, gli disse - C'è egli signor Sancio caro, uomo nel mondo che possa dire che tu non sei un vero balordo, foderato di balordaggine, con non so che di passamani di malizioso e di vigliacco? Chi ti ordina d'immischiarti ne' fatti miei, e di strologare qua se io sia savio o scempiato? Taci, non voglio risposte, metti la sella a Ronzinante se non l'ha, e andiamo a dare esecuzione alle mie offerte; che colla ragione che milita a mio favore, puoi fare tuo conto che sieno belli e vinti tutti coloro che volessero negarmela.»
      Con grande furia e con mostra di sdegno si alzò dalla sedia, restarono attoniti tutti i circostanti, essendo in dubbio se dovessero tenerlo per pazzo o per giudizioso. Si affrettò ognuno a renderlo persuaso che non occorrevano tante sue offerte, e che tutti bene conoscevano la gradita sua volontà, né v'era bisogno di altre prove per conoscere l'animo suo valoroso, bastando quelle che nell'istoria delle sue prodezze si raccontavano. Ad onta di tutto questo, don Chisciotte volle eseguire il suo intento: montò su Ronzinante, e imbracciato lo scudo e pigliata la lancia, si pose nel bel mezzo della strada maestra, che dal verde prato non era lontana.


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Don Chisciotte della Mancia
di Miguel de Cervantes Saavedra
Edoardo Perino
1888 pagine 1298

   





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