Pagina (12/243)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Era una trasformazione rapida, che faceva presentire un essere ignoto sotto le calme apparenti della fanciullaUn uomo sul genere di Pippo Ferramonti doveva provare per lei una specie di disprezzo istintivo. Non aveva né le procacie di una ragazza atta a servire da richiamo ad una clientela di maschi viziosi, né la dura e fredda energia di una bottegaia d'istinto, che si dimenticherà d'esser donna per diventare una macchina da far quattrini. A sentirla profferirsi per istradarlo nelle malizie del traffico delle ferrarecce, Pippo avrebbe voluto volentieri riderle sul viso. Promettevano, per Cristo! d'esser curiose quelle lezioni. Ci mancava appunto l'intervento di una smorfiosa, perché quella brutta commedia finisse in ridicolo!
      Or bene, i brutti pronostici di Pippo non si confermarono. Una volta scesa in bottega, Irene provò col fatto, che il traffico delle ferrarecce non aveva segreti per lei. Bisognava vedere come lusingava i compratori, come li solleticava, come li domava, rendendo vano il mercanteggiare di qualche arrabbiato che trovava i prezzi esagerati! come accreditava la merce! Aveva certe affabilità insinuanti di venditrice discreta, che ha già chiesto il meno possibile per simpatia del cliente; certi sospiri di donna che reprime il dispiacere di privarsi di una cosa cara e preziosa. Il suo colpo d'occhio sicuro non la ingannava mai, nella farraggine degli articoli svariatissimi; diceva i prezzi per intuizione pronta, senza la fatica di consultare i segni convenzionali del commercio, da cui sono indicati.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

L'eredità Ferramonti
di Gaetano Carlo Chelli
pagine 243

   





Pippo Ferramonti Pippo Cristo Pippo Irene