Pagina (47/243)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Voglio dirti tutto il mio pensiero: ho forse l'egoismo della paura. Mi pare che tu aspiri a cose troppo difficili; e mi sgomenta l'idea d'essere associata al tuo destino, nel dubbio... sí! nel dubbio di una caduta possibile.
      - Allora, impediscimi di cadere. Sii con me per questo. Mi consiglierai; m'indicherai la falsa strada quando correrò il pericolo di trovarmici. Per questo ci vuole appunto una donna prudente ed accorta. Tu...
      - Vuoi proprio burlarti di me? - interruppe Irene sorpresa.
      - Come sarebbe? Tu non vuoi capirmi.
      - Senti, - diss'ella nervosamente: - mi giudichi forse a rovescio. Ti capirei se tu fossi un altro, oppure se tu fossi in un'altra condizione. Ma v'è una donna di cui ti burli, sicuramente, confessalo. È forse morta, Flaviana?
      Ella era trasfigurata, nel fremito della passione, che tradiva tutti i suoi orgogli, tutte le sue gelosie, tutte le sue esclusività di donna. Ma fu come un baleno. Ritornò subito in calma; un freddo sorriso d'ironia rivelò un altro lato ignorato della sua indole.
      - Davvero mi fai perdere la testa. È che ti esalti sognando, o uomo positivo! e mi pigli per una donna da romanzo. Vedi: non sbagli forse nella massima. Ci sono in realtà delle donne capaci di spingere un uomo dovunque vogliono; dove, egli solo, non arriverebbe mai. Ma una ogni diecimila, ed io non sono di quelle; e neppure Flaviana, credo. Ne vuoi una? Cercala; ma bada alla scelta, perché potresti andare a picco quando meno lo credi.
      Egli la lasciava parlare, ritrovando il proprio sorriso d'uomo sicuro, in un crescente fascino che quella donna esercitava su di lui.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

L'eredità Ferramonti
di Gaetano Carlo Chelli
pagine 243

   





Irene Flaviana Flaviana