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      Ma perché voleva esser cosí crudele? Chi lo avrebbe saputo?... Credeva davvero possibile vivere insieme tutti i giorni, come due pezzi di ghiaccio? Poi egli scese a delle concessioni: non le domandava nulla di colpevole, nulla che una sorella non possa concedere al fratello: un bacio soltanto.
      - E poi te ne andrai? - diss'ella ad un tratto, pazza.
      - Me ne andrò.
      - Lo giuri? Giuralo!
      - Te lo giuro. Ti basta?
      Lei stessa gli porse le labbra frementi. Sospirarono ambedue forte nel bacio, e si lasciarono cosí, allontanandosi l'uno dall'altro come se si fuggissero, senza piú guardarsi.
     
     
      VII.
     
      Lo sbandamento estivo rese piú frequenti e piú intimi i ritrovi nel salotto in casa d'Irene. Divenne un'abitudine di tre sere per settimana almeno: un piacere pel quale si rinunziava molto volentieri alle passeggiate del Corso, ai concerti di Piazza Colonna, ed agli spettacoli del Politeama e del Corea. I Furlin dimenticarono un progetto di gita nel Veneto; Mario antepose quella specie di conversazione borghese ai suoi passatempi di scapolo.
      Si raccoglievano intorno ad Irene come parenti che si vogliono reciprocamente il maggior bene, senza cercare e senza desiderare l'intervento di estranei. Avevano fatto soltanto un'eccezione pei Barbati, che trattavano come di casa e che si erano avvezzati a vedere immancabili. Del resto, non poteva essere diversamente: Irene e Flaviana erano diventate due amiche del cuore, tenerissime l'una per l'altra. E si cullavano nel diletto dei trattenimenti innocui, coi quali una brigata di gente per bene ammazza il tempo, cercando di dimenticare le cure gravose e le noie della vita.


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L'eredità Ferramonti
di Gaetano Carlo Chelli
pagine 243

   





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