Le avevano dunque parlato di lui, in termini molto generali, chiedendole se, al caso, avrebbe avuto contrarietà a rimaritarsi con un uomo cosí rispettabile. Ella non diceva di no. Sarebbe stato un matrimonio di convenienza, naturalmente; ma c'era posto, piú tardi, anche per sentimenti d'altra natura. Irene conosceva la Remedi personalmente, da molti anni; garantiva per lei come per se stessa.
- E poi? - fece padron Gregorio.
- E poi? - replicò la giovine donna, maravigliata. - Non vi pare che basti? Sareste, per caso, incontentabile?
- Ma no! Per provartelo, ti dirò che ce n'è d'avanzo.
- Manco male! Allora si combina?
- E via a correre! Mi sembri il barbero vincitore!
- Non vi capisco...
- Mi capirai. La tua vedova Remedi, la conosco, presso a poco. Suo marito faceva il cartolaio a via Frattina, non è vero? Bene! ebbero la fortuna attraverso; ma nessuno disse mai nulla sulla loro onestà. Dunque, riammogliandomi, non potrei trovar meglio di quella donna.
- Bravo, bravo! Fareste...
- Aspetta. C'è una difficoltà. Io ho voluto soltanto metterti in prova. Né piú, né meno, capisci? Penso tanto a riammogliarmi, come a farmi vescovo, io! Sai che c'è? È ora di smettere questo modo di vederci. Quella che deve tenermi compagnia, sei tu. Ti voglio tutti i giorni, piú che potrai. Non mi fare delle difficoltà; trova il modo; avvisa tuo marito; digli che la intendiamo cosí noi due; e basta! Vedrai: troverà i suoi buoni motivi per acconsentire, e purché non gli salti in testa di venirmi fra i piedi, ci guadagnerà realmente un tanto.
| |
Remedi Gregorio Remedi Frattina Irene
|