Bisogna che tu ti persuada, che le cose non possono andate innanzi cosí. Mario non ha i capitali del Banco Torlonia, ed anche se lo volesse, non potrebbe mettere a tua disposizione le migliaia di lire ogni mese. Bisogna scegliere: vuoi correggerti? E allora troverai intorno a te chi ti darà una mano; non vuoi? E allora, affógati!
- Dici sul serio? - balbettò Pippo sordamente.
- Altro, se dico sul serio! Ma credi proprio che ci sia del gusto a soccorrere un uomo che si conduce a tuo modo? Siamo già arrivati al punto, che i tuoi parenti, tutti, debbono evitare di nominarti colle loro conoscenze. Tanto vale che tu precipiti in fondo, e che ciascuno pensi ai casi suoi.
S'interruppe un istante, Cambiò tono proseguendo:
- Io, per me, sono stanca. Non so perché rimango sempre appresso a tuo padre. Non posso arrischiar piú una parola a tuo favore, senza vederlo imbestialire, senza correre il pericolo di disgustarmi per sempre con lui. Vuoi proprio saper tutto? Ebbene! non mi riuscirà piú per lungo tempo evitare una scelta: essere o tutta per tuo padre, o tutta per te.
Pippo era schiacciato. Aveva compreso che sua moglie non diceva una parola che non fosse rigorosamente vera e rigorosamente logica. L'ultima frase aggiunse l'angoscia della paura all'angoscia del suo avvilimento. Egli bisbigliò una domanda colla voce soffocata:
- E tu che farai?
- Che faresti tu? - disse Irene, guardandolo. Egli chinò la testa disperato. Ma la rialzò quasi subito, sorpreso, udendo la giovine donna parlargli con voce affatto mutata, e con parole che a lui sembravano un sogno.
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