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      Andava da Morteo, al Corso, dove alcuni amici lo aspettavano per combinare una cena da scapoli, una piccola orgia colle relative ragazze di attitudini provate a simili passatempi. Fu un progetto maturato rapidamente e tumultuariamente, fra le facezie, le risate e i motti di spirito dell'allegra brigata. La scelta delle signore dovette rispondere a tutte le esigenze di un pugno di buontemponi conoscitori del genere ed inesorabili contro i pregiudizi di una graziosa donnina. Uscirono dalla birreria prima di essersi messi interamente d'accordo su questo punto delicato, ma, all'angolo di piazza Colonna, fu una quistione esaurita. La brigata si sparpagliò. Mario andava ad invitar Fosca, una ragazza che abitava in via del Teatro Valle.
      S'incamminò coll'aria beata di un fannullone che gusta il piacere di una passeggiata a piedi, occhieggiando le signore che incontrava e salutando qualche conoscente. Era passato dalla Rotonda. Nell'entrare in piazza Sant'Eustacchio, tenne, senza farci caso, il lato dove si apriva la bottega di Pippo. Ma nel raggiungere la vetrina, si trovò appunto faccia a faccia col fratello.
      Ebbero ambedue un leggero sussulto, fissandosi come due persone che non si aspettavano l'incontro. Poi Pippo volse altrove il capo, deciso a fare l'astratto, cercando di tornare indietro.
      - Ebbene, - disse Mario ridendo; - si tratta la gente cosí?
      L'altro, disorientato, balbettò qualche monosillabo. Non sapeva evidentemente come contenersi e sporse quasi incosciente la mano, che il fratello gli strinse subito con amichevole disinvoltura.


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L'eredità Ferramonti
di Gaetano Carlo Chelli
pagine 243

   





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