Il Papa dopo averle data la benedizione dalla finestra, pensava di non più sortire, ma essendo stato incoraggiato a farlo (si dice dal Card. Segretario di Stato), appena la carrozza è sboccata sulla piazza dalla parte di S. Marta, la turba cresciuta enormemente, sino, per quanto si assicura, al numero di 3 o 4 mila persone del basso popolo, ha staccati i cavalli ed ha incominciata a tirarla a mano, essendo molti saliti avanti, dietro e da tutte le parti della carrozza stessa, in mezzo alle più strepitose acclamazioni, e così, passando il ponte S. Angelo, ha continuato sino in Panico, di dove poi ha voltato per l’orologio della Chiesa Nuova ritornando al Vaticano. Al portone degli Svizzeri vi è stata grandissima difficoltà, perché potesse scendere di carrozza, ed a gran stento si è potuto chiudere il portone medesimo senza però poter impedire che qualche centinaio di persone s’introducesse; e queste hanno accompagnato il Papa (portandolo quasi per le braccia) sino all’appartamento, ove ha acconsentito di riceverne venti a due per volta. La bandiera si è ottenuto che rimanesse in Palazzo per rimandarla poi loro questa sera. Un simile attruppamento di gente ha occasionato un serio allarme in vari posti, e segnatamente al Campidoglio, al Castello ed alle Carceri, e in alcune parti della Città si sono chiuse porte e botteghe; dalla nostra parte non vi è stato timore.
Si è saputo colla posta di oggi che a Macerata seguì il cambiamento di Governo il giorno 12, Ancona pare resista ancora, ma si credeva sul punto di cedere per mancanza di viveri.
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Il tempo del papa-re
diario del principe don Agostino Chigi dall'anno 1830 al 1855
di Agostino Chigi
pagine 317 |
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