Nulla di nuovo di avanzamento delle truppe austriache.
GIOVEDÌ 10 — Oggi si sono avuti i dettagli dell’attacco fatto martedì contro Rieti dai rivoltosi in forza di circa mille uomini con tre o quattro piccoli cannoni, sotto il comando di Sercognani, quale venne fortunatamente respinto malgrado le minacciose intimazioni di resa due volte replicate. Nonostante però il ritiro degli aggressori si stava colà non senza timore che si ripetesse il tentativo. Da lettere di Firenze venute oggi e da voci che circolano questa sera pare vi sia luogo di credere seguìto l’ingresso delle truppe austriache in Bologna, di dove dicesi essersi rifugiate a Firenze stessa varie persone compromesse.
VENERDÌ 11 — Oggi si è appurato che effettivamente il giorno 6 corrente le truppe austriache si erano impadronite di Ferrara, e che dopo aver arrestati e condotti in qualche fortezza i membri di quel Comitato di governo, avevano ristabilito il governo pontificio e quindi porzione di esse truppe si era incamminata verso Ravenna e Bologna, di dove nulla ancora si sa di positivo, e se ne sta in grande aspettazione.
Il Cav. Scaccia, ingegnere ispettore delle strade nazionali e membro del Consiglio d’arte, si è ucciso da se stesso tagliandosi la gola con un rasoio. Egli era da qualche tempo reso inabile all’esercizio delle sue incombenze ed a qualunque applicazione per replicati colpi apoplettici: si crede che il dispiacere di trovarsi in tale stato l’abbia indotto a questo atto di disperazione, di cui non si può presumere alcun’altra causa probabile.
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Il tempo del papa-re
diario del principe don Agostino Chigi dall'anno 1830 al 1855
di Agostino Chigi
pagine 317 |
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