GIOVEDÌ 26 — Un altro bollettino stampato oggi pare che indichi essere stato il disgraziato affare di Forlì cagionato da cattive intenzioni. Si sente altronde che il Cardinale Opizzoni era giunto a Forlì, e pareva, recando annunzio di buone disposizioni di Bologna a ricevere la truppa pontificia, dopo essersene allontanati i capi faziosi più esaltati.
SABATO 28 — Da un articolo oggi nel nostro Diario risulta che il fatto di Forlì è stato conseguenza di un tradimento macchinato dai rivoltosi contro la nostra truppa, che per evitarlo dové ricorrere alla forza. Da tutte le notizie poi si rileva che il Card. Albani vedendo la necessità di dover lasciar forti guarnigioni nei paesi che ha occupati, il che va a diminuire notabilmente la forza della truppa, ha spedito alle truppe austriache per farle entrare a Bologna il che andava a seguire a momenti.
DOMENICA 29 — È uscito altro bollettino, in cui assicurava positivamente la chiamata delle truppe austriache in seguito al fatto di Forlì, e per evitare la guerra civile, e che esse si aspettavano a Faenza il giorno 26; si annunzia parimente l’avanzamento del Colonnello Zamboni a Lugo.
LUNEDÌ 30 — Le lettere venute colla posta di oggi annunziano che un corpo di truppe austriache è entrato a Forlì, facendo un lungo giro senza aver toccato Bologna.
FEBBRAIOMERCOLEDÌ 1 — Oggi nel Diario è stato annunziato l’ingresso delle truppe austriache e pontificie in Bologna il giorno 28 del caduto (previo il disarmamento ordinato dal Card. Albani) sotto il comando del Generale in capo Radetzky.
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Il tempo del papa-re
diario del principe don Agostino Chigi dall'anno 1830 al 1855
di Agostino Chigi
pagine 317 |
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