LUNEDÌ 20 — Si sente da Napoli esser colà giunta per telegramma la notizia che una flottiglia francese, composta di tre legni da guerra, aveva passato il faro; probabilmente diretta ad Ancona.
SABATO 25 — Si è saputo da Ancona che nella notte di mercoledì venendo giovedì le truppe francesi in numero, si dice, di 2000 uomini sbarcati in quel porto, s’introdussero improvvisamente in città sfasciando una porta e recatisi, dopo essersi impadroniti di tutti i posti, all’abitazione del Colonnello Lazzarini comandante e nel suo rifiuto di cedere la piazza lo ritennero prigioniero. Contemporaneamente presentatisi alla fortezza fu questa loro ceduta dal comandante della medesima Ruspoli, colle condizioni, si dice, di fare il servizio promiscuamente colla truppa pontificia, e che ci restassero inalberate le due bandiere. Il generale francese si è recato a Roma ed essendosi presentato dal Segretario di Stato, si assicura che questi non l’ha voluto ricevere, e che è ripartito subito per Ancona. Si assicura pure che il medesimo Segretario di Stato abbia comunicato uffizialmente l’accaduto a tutto il corpo diplomatico. Grande è la sensazione che hanno prodotto queste notizie.
DOMENICA 26 — Si sente che i Francesi oltre Ancona abbiano occupato ancora il Porto di Recanati e quello di Fermo. Varie spedizioni di corrieri si sono fatte tra ieri e oggi dai ministri esteri alle loro rispettive corti. Pare che si teme imminente uno sbarco anche a Civitavecchia e unificandosi si comincia a far la questione, se con tal vicinanza e coll’esempio dell’accaduto in Ancona, il Papa resterà in Roma.
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Il tempo del papa-re
diario del principe don Agostino Chigi dall'anno 1830 al 1855
di Agostino Chigi
pagine 317 |
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