MARTEDÌ 25 — Oggi con editto si è ordinato che chiunque partirà da Roma per qualunque parte della Comarca e viceversa debba munirsi della fede di sanità.
VENERDÌ 28 — Corre questa sera una voce sorda che a S. Giacomo sia morto un soldato con sintomi cholerici, benché dopo la sezione del cadavere siasi deciso il contrario, e che un altro soldato che nel medesimo ospedale lo aveva assistito, oggi stesse agli estremi: se il fatto è vero è serio assai.
SABATO 29 — Il secondo soldato che era caduto malato con sintomi sospetti, è poi morto nella notte, e in seguito della sezione del cadavere è stato pur troppo deciso esser morto di cholera. Un altro infermo dello stesso ospedale oggi è stato preso dagli stessi sintomi, e sta molto ammalato. L’ospedale è chiuso e senza comunicazione coll’esterno, almeno per quanto è possibile. L’allarme nel paese comincia ad esser serio.
DOMENICA 30 — Il terzo malato di S. Giacomo sospetto di cholera, non è morto, e si assicura che vada alquanto meglio. L’ospedale continua a tenersi in osservazione. Si parla di qualche altro caso seguìto nella città ma non ben verificato. Da Fiumicino è venuto avviso che tra alcuni vetturali di pesce stanziati in quelle capanne, due o tre erano morti con sintomi cholerici, e qualcun altro stava male; è stato perciò spedito colà il medico Cappelli, e si sono ordinate misure di osservazioni. Molta gente parte da Roma.
LUNEDÌ 31 — Niun altro caso si è dato all’ospedale di S. Giacomo, ov’era caduto malato (pareva con sintomi di cholera) il medico Viale, che vi sta rinchiuso ma che sta meglio notabilmente.
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Il tempo del papa-re
diario del principe don Agostino Chigi dall'anno 1830 al 1855
di Agostino Chigi
pagine 317 |
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