Camerlengo, protettore della medesima, e domandarne riparazione, come di ingiurie al Corpo. In seguito di che il Cardinale ha diretto un biglietto al Gennarelli, nel quale, in termini molto severi, gli s’intima di dover scrivere lettere di scusa al Presidente ed al Visconti, dentro un mese, dovendo le lettere suddette rimanere negli atti dell’Accademia, e non adempiendo a questa ingiunzione si dichiara verrà dalla medesima espulso, ed intanto dovrà astenersi dall’intervenirvi. Ciò ha suscitato gran rumore fra gli accademici, sostenendosi fra loro che il Presidente non fosse autorizzato ad avanzare il ricorso di suo arbitrio; e si minacciano rinunzie ecct. ecct. assicurandosi che il Principe Borghese, uno dei soci, l’abbia già date.
LUNEDÌ 21 — Vari soci dell’Accademia archeologica, e segnatamente quelli componenti il consiglio dei censori, sottoscrissero una protesta contro il rapporto fatto dal Presidente Odescalchi al Card. Camerlengo sull’affare di Visconti e Gennarelli, senza loro saputa, onde ne venne poi il dispaccio comminatorio del Cardinale, e la rimisero al Presidente stesso onde la comunicasse all’Accademia, che doveva radunarsi venerdì scorso; il che dal Presidente non fu eseguito: onde l’affare resta sempre nello stato di fermento. Corre qualche voce che alcuni Cardinali abbiano intrapreso tentare la conciliazione.
AGOSTOSABATO 23 — Ieri nella sezione politica del tribunale della Consulta si è giudicata la causa dell’avv. Galletti di Bologna e di vari altri implicati negli ultimi torbidi di quella provincia, ed il primo è stato condannato alla pena della detenzione a vita e gli altri a pene proporzionatamente minori.
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Il tempo del papa-re
diario del principe don Agostino Chigi dall'anno 1830 al 1855
di Agostino Chigi
pagine 317 |
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