GIOVEDÌ 25 — Col corriere di Bologna arrivato questa mattina si è avuta la ben triste notizia, che martedì verso sera seguì una rivoluzione a Rimini, e che i rivoltosi erano rimasti padroni della città dopo avere disarmata la poca truppa pontificia, che vi era, uccisi alcuni carabinieri e liberati i detenuti. Siccome al corriere i rivoltosi stessi nel suo passaggio per Rimini tolsero tutti i plichi diretti ad autorità governative, non si hanno sinora che pochissimi ed imperfetti dettagli sul fatto. Pare che qualche numero dei suddetti si fosse diretto a S. Leo per liberare anche i detenuti di quel forte.
SABATO 27 — Il corriere di Bologna oggi è venuto per la via di Toscana. Sin’ora non si sa che la rivoluzione di Rimini si sia propagata ad altri paesi di quelle provincie ma pur troppo se ne sta in timore.
DOMENICA 28 — Una staffetta giunta nella notte scorsa ha recato la notizia che mercoledì passato scoppiò la rivolta a Ravenna, che i rivoltosi assalirono replicatamente la caserma, ma dopo una lotta molto ostinata (in cui fu necessario far uso del cannone) furono respinti e fugati, con molta loro perdita, dalla truppa svizzera. Si dice che i carabinieri vi abbiano perduto degli uomini nella zuffa, e pochi gli svizzeri. In seguito di ciò si ha motivo di credere che i rivoltosi di Rimini informati dai fuggitivi dell’accaduto a Ravenna, possano aver abbandonato il paese, e si dice che la staffetta abbia potuto venire liberamente per la via di Rimini.
LUNEDÌ 29 — Questa mattina con sorpresa si è saputo che tutte le notizie di ieri sull’accaduto a Ravenna non hanno alcun fondamento, e che niente colà sin’ora è accaduto.
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Il tempo del papa-re
diario del principe don Agostino Chigi dall'anno 1830 al 1855
di Agostino Chigi
pagine 317 |
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