Oggi dopo pranzo il Generale Garibaldi, alla testa della sua truppa, è rientrato in città per farla riposare.
GIOVEDÌ 28 — Un ordine pubblicato ieri che nella notte si tenessero aperte tutte le chiese e tutti i portoni, ha fatto stare molto in timore di un nuovo bombardamento, il quale non ha avuto luogo; bensì molte palle di cannone sono cadute in città; ne è caduta una sul Convento di S. Maria in Via.
VENERDÌ 29 — Nella notte e nella giornata non hanno mai cessato di agire i cannoni e le bombe. Di queste ultime poche hanno oltrepassato il Rione di Trastevere. Oggi son cominciate a venire in casa nostra alcune famiglie di abitanti in Trastevere, ed altre ne devono venire domani con biglietto del Commissario del Rione.
SABATO 30 — Ieri sera, ricorrendo la festa di S. Pietro, furono (per quanto si dice) incendiati dalla Cupola di quella Basilica dei fuochi di bengala a tre colori. Nella notte i Francesi dai Monti Parioli hanno scagliato sulla città una gran quantità di proiettili d’ogni specie con grande spavento e notabile danno di fabbricati. Nel tempo stesso hanno eseguito un attacco a S. Pancrazio, ove, per quanto si vocifera, hanno occupato un bastione, preso alcuni cannoni e fatti prigionieri con morte di ufficiali fra i quali si cita il Colonnello Manara. Oggi la nostra Assemblea Costituente, dappresso i rapporti dei Generali Garibaldi e Roselli, ha deliberato: che la difesa di Roma cessa, come resa impossibile; che il Triumvirato è incaricato dell’esecuzione di tal deliberazione, e che essa rimane al suo posto.
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Il tempo del papa-re
diario del principe don Agostino Chigi dall'anno 1830 al 1855
di Agostino Chigi
pagine 317 |
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