In condizioni opportune si può ottenere il bicloroacetone simmetrico, e da questo, per mezzo della già accennata reazione dell'acido cianidrico, un ossiacido:
[vedi formula_07_a.png]Ora, trattando l'ossiacido biclorurato col cianuro potassico, si ha per doppio scambio il relativo cianuro e da questo finalmente, per saponificazione con acido cloridrico, l'acido citrico,
[vedi formula_07_b.png]Come si vede la via non è nè breve nè semplice, e sopra tutto la sintesi è conseguita solo coll'intervento delle grosse artiglierie chimiche.
Questo non è però l'unico mezzo per ottenere l'acido citrico; anche industrialmente ora lo si prepara (oltre che dal succo di limone) per fermentazione del glucosio coi citromiceti (citromyces pfefferianus e glaber)(2). Questi hanno la singolare attitudine di scomporre il glucosio in virtù di una reazione che non può essere per ora riprodotta artificialmente. Essa, come si vede dallo schema, è complicata ed ancora assai oscura nel suo meccanismo, perchè involve uno spostamento negli atomi di carbonio,
[vedi formula_08.png]La comparazione dei due processi, quello sintetico di laboratorio e quello ottenuto coi mezzi organizzati, non potrebbe essere più istruttiva.
Quello che si ottiene da un lato col massimo sforzo, si compie dall'altro a temperatura ordinaria e senza nessun intervento violento. Ammettiamo per un momento di poter riprodurre il glucosio, per via diremo organica, partendo dall'anidride carbonica e si avrebbe così subito anche la riproduzione dell'acido citrico.
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